Una fonte iconografica preziosa che aggiunge un altro tassello alla storia della razza.
sabato 24 novembre 2018
XVIII Secolo, una delle più antiche rappresentazioni della Boffa
Nella sua "Storia Naturale degli Uccelli", pubblicata tra il 1767 e il 1776, Saverio Manetti raccoglie anche numerose incisioni riguardanti gli avicoli. Si tratta per lo più di animali che differiscono in qualche modo dalle galline comuni, e tra questi soggetti spicca una Gallina Patavina Barbuta che in tutto ricorda la Boffa Avana del Mazzon.
La livrea è totalmente marrone e uniforme, con poco nero sulla coda. La barba e i favoriti sono presenti e folti. La cresta appare invece strana: Più avanzata sul capo, sembra una cresta a corona. si potrebbero ravvisare vestigia di un ciuffetto posteriore.
Come già detto, la Boffa derivava dall'incrocio di polli ciuffati con cresta a cornetti e galline comuni del contado padovano. Era normale riscontrare quindi, in mancanza di differente selezione, soggetti che presentassero una cresta semidoppia derivante dalla condizione di eterozigosi del gene della cresta a cornetti. Anche eventuali ciuffetti posteriori sono spiegabili per lo stesso motivo.
I tarsi appaiono gialli, gli orecchioni bianchi, gli occhi arancioni. Cresta a parte, il soggetto è una Boffa perfetta, e del resto ne porta anche il nome: Barbuta Padovana era infatti un altro degli appellativi della razza.
Una fonte iconografica preziosa che aggiunge un altro tassello alla storia della razza.
Una fonte iconografica preziosa che aggiunge un altro tassello alla storia della razza.
Nuovi inizi
Ci siamo lasciati diversi anni fa, e forse vorrete sapere cosa ne è delle nostre Boffe.
Ebbene, ci sono state sia notizie positive che altre sconfortanti.
Le sconfortanti: il numero dei soggetti del mio ceppo si è assottigliato e io stesso sono stato costretto a cedere quasi tutti i soggetti a causa di problemi personali. La taglia nei soggetti è andata purtroppo via via calando, così come le doti di fetazione. Gli effetti dell'inbreeding prolungato purtroppo si fanno sentire.
Ma ci sono stati anche dei lati positivi, e innanzitutto consistono nel fatto che ci sono sempre più allevatori interessati alla razza, anche se dato il numero estremamente esiguo di capi esistenti molti dovranno aspettare un po' prima di ricevere uova o riproduttori.
Un allevatore trevisano, Gianni Uliana, lo scorso anno ha ricevuto il mio gruppo di riproduttori e quest'anno è riuscito a ottenere diverse coppie, i soggetti mostrati in queste foto. Al momento ci sono almeno 7 allevatori che stanno allevando dei capi di Boffa, ma contiamo di far crescere presto il numero.
La seconda notizia, non freschissima in verità ma sempre molto importante, consiste nel ritrovamento di un secondo ceppo di Boffa, in Piemonte. Questo si rivelerà importantissimo per la gestione della consanguineità in futuro, e ci permetterà col tempo di tornare a eliminare i problemi nati dall'inbreeding stretto cui sono stati soggeti i nostri capi.
giovedì 20 marzo 2014
La Gallina Boffa - Da dove iniziare?
LA GALLINA BOFFA
La gallina Boffa era una di queste: derivata dall'incrocio dei polli ciuffati con le grandi galline del contado padovano, univa una grande rusticità e ottime e abbondanti carni a buone doti di fetatrice e lieve tendenza alla cova. Ma nonostante i suoi molti pregi, anch'essa dovette soccombere all'arrivo sul mercato degli ibridi commerciali; così, nella seconda metà del secolo scorso, finì con lo scomparire miseramente dalle nostre campagne.
Eppure, al sicuro e gelosamente conservato per oltre 70 anni dai discendenti di alcuni emigranti, almeno due ceppi di Boffa sono riusciti a sopravvivere e ad arrivare fino a noi. Grazie a poche foto apparse su forum e social media, infatti, è stato possibile individuare alcuni allevamenti al di fuori del Veneto che ospitavano ancora dei capi di questa razza.
Andrea Mangoni, dottore in Scienze Biologiche e appassionato studioso della biodiversità avicola veneta, con l'aiuto di alcuni allevatori è riuscito così a procurarsi un nucleo iniziale di riproduttori, da cui ripartire con una moderna selezione di questa razza. Oggi, dopo più di 50 anni, un piccolo gruppo di questi meravigliosi animali è quindi tornato a cantare il suo saluto al sole nella propria regione d'origine, il Veneto. Questo sito vi farà conoscere un po' meglio l'antica razza Boffa, uno dei gioielli del mondo avicolo padovano, tornata a razzolare dopo decenni di oblio nelle nostre campagne.
mercoledì 19 febbraio 2014
Primi nati dell'anno - F2 Boffa x Polverara
Sono aperte le danze! Hanno iniziato a schiudere le prime uova. Nell'ultima incubata sono nati, oltre a degli Shamo e a dei Polverara, anche tre piccoli F2 di Boffa (75% di sangue Boffa, 25% sangue Polverara). I piccoli sono nati con la cresta semplice, tarsi verdi, barba e favoriti evidenti e dei colori atipici: nero uno, bianchi gli altri due. Attendiamo la prossima schiusa, dove dovrebbero venire alla luce altri pulcini derivanti dallo stesso incrocio, ma soprattutto attendiamo la prossima incubata, che inizierà a giorni... dove ci saranno le prime uova di Boffa pura di quest'anno! Incrociamo le dita!
lunedì 10 febbraio 2014
La nostra Boffa, un anno dopo - Cosa è successo in questo lungo periodo?
Cari amici, torno ad aggiornare il blog quasi a un anno di distanza dall'ultimo post. Che cosa è successo in quest'arco di tempo?
Beh, la verità è che il progetto Boffa si è forzatamente arenato su uno scoglio abbastanza difficile da superare.
Nel settembre del 2012 il gruppo riproduttori contava una ventina di capi, di cui cinque splendidi galli. Gravi motivi familiari mi hanno però portato lontano dal mio allevamento per duesettimane, e al mio ritorno tutti i capi eccetto tre erano ammalati di corizza, di vaiolo o di entrambe le malattie. Nel giro di una settimana ho perso tutti i giovani più belli, compresi 3 galli. Ho perduto anche il mio vecchio riproduttore, un esemplare magnifico cui tenevo molto, essendo stato il mio primo gallo di Boffa.
Alla fine siamo riusciti a salvare un gallo giovane e sei galline, alcune delle quali piuttosto vecchie. Nel corso del 2013, però, ecco arrivare la brutta notizia: il giovane gallo era sterile. Nessun uovo fecondato in 7 intensi mesi di attività. Senza un riproduttore maschile, e con la perdita di altre due femmine per l'attacco di un predatore, il destino della razza nel nostro allevamento sembrava più in bilico che mai.
Ho provveduto quindi a iniziare un programma di incrocio per sostituzione, usando un gallo di razza Polverara nato con pochissimo ciuffo, che accoppiato con le femmine di Boffa ha dato una serie di ibridi F1 dalle caratteristiche intermedie; nel complesso gli animali sono risultati piuttosto simili a delle boffe con una cresta semplice che si sdoppiava posteriormente. Il migliore dei galli è stato unito alle femmine pure rimaste, per dare una prole F2 con il 75% di sangue Boffa e poter continuare così a sperare di recuperare la razza. I primi pulcini di questo secondo incrocio dovrebbero nascere nei prossimi giorni.
Nel frattempo, però, sono riuscito a contattare un allevatore del pisano, Marco Turini, che allevava un piccolo gruppo di Boffe derivanti da capi che avevo ceduto ad un allevatore romano nei primi mesi del 2012. Alla fine, dopo aver atteso alcuni mesi, sono riuscto ad andarlo a trovare ed ho potuto finalmente portare a casa un gallo quasi interamente bianco di Boffa pura, un animale bellissimo e forte che si è già perfettamente ambientato con il suo nuovo, piccolo harem di 4 galline. Ora gli animali stanno entrando in produzione, e tra pochi giorni inizierò a raccogliere le uova prodotte dalle femmine per cercare di avere quanto prima dei pulcini di razza pura da allevare. Per ogni evenienza quest'estate lavorerò ancora con le femmine F1 rimaste, accoppiandole col gallo puro, per avere altri pulcini F2 da utilizzare per formare, con gli anni, altre linee di sangue per il lavoro di selezione della Boffa.
Che dire, quindi? Ben ritrovati! Stiamo faticosamente ritornando. Vi daremo presto notizie fresche sulla ripresa di questo progetto. Nel frattempo, buona serata e buon allevamento a tutti!
domenica 17 febbraio 2013
La Boffa nera in una foto storica di inizi Novecento.
Oggi ho trovato, grazie a Davide da Molin, un'importante testimonianza storica. Si tratta di una foto degli inizi del XX secolo ritraente una scena familiare in una corte padovana, per la precisione la Corte Rinaldi, divenuta in seguito nei primi del 'Novecento la Cartiera di Roncajette, a Ponte San Nicolò, Padova. La foto ritrae alcune donne che danno da mangiare a dei polli.
Clicca sull'immagine per ingrandire |
I polli sembrano essere di taglia piuttosto cospicua, le colorazioni prevalenti sono nera, bianca e fulva uniforme. Sono presenti anche un maschio di pavone (a destra) e delle faraone e un'anatra (a sinistra). Al centro si nota di profilo una gallina nera, che sembra in tutto e per tutto una Boffa.
La Boffa nera |
La gallina mostra orecchioni chiari, presenta chiaramente barba e favoriti, cresta piccola e bargigli molto ridotti se non assenti. La foto è importante perché rappresenta una colorazione, la nera, che era presente nei racconti dei contadini ma non riportata da alcuna fonte bibliografica. La gallina accanto a sinistra sembrerebbe avere cresta piccola e dritta e ciuffo posteriore, ma è impossibile dirlo con certezza vista la qualità dell'immagine. certo, visto che un gallo bianco a sinistra della foto grande sembrerebbe essere un Polverara (ma anche qui non ci sono certezze) si potrebbe pensare che nel gruppo di animali siano presenti numerosi incroci con questa razza, e che come si ipotizzava la Boffa derivasse da incroci di Polverara con polli normali del contado padovano.
martedì 1 gennaio 2013
Anno nuovo...
Gallina Boffa, foto Andrea Mangoni. |
Anno nuovo, nuove speranze, nuove prospettive e nuovi tentativi di estirpare vecchi problemi.
Avrei voluto mantenere ogni razza da me allevata separata dalle altre, ma purtroppo non sarà possibile, almeno per tutto il prossimo mese. Infatti nel recinto assieme alle Boffe sono finiti due galli e tre galline di Polverara e due galline ibride (sempre di Polverara), sloggiate dai loro recinti per dare il via alle operazioni di lotta ai ratti. Sì, perché oramai era quasi impossibile riuscire a gestire questi roditori senza intraprendere azioni più dirette e decise. Così ho deciso di rinunciare ad incubare le eventuali uova deposte nel prossimo mese e mezzo - sarebbero molto probabilmente frutto dell'incrocio tra Polverara e Boffa - e di concentrarmi nel risolvere il più possibile il problema annoso dei ratti, predatori pericolosissimi di pulcini e pollastri, divoratori di mangime e portatori di malattie. Speriamo di vedere dei risultati decenti nelle prossime settimane, per poter poi tornare a dividere le razze ed i singoli ceppi per iniziare la stagione delle deposizioni. Devo anche dire però che dopo i ratti sarà il turno di lottare contro pidocchi pollini e acari rossi, per cui i tempi forse si allungheranno ancora...
Questo significherà forse dover puntare molto sulle incubate tardo-primaverili ed estive per incrementare il numero delle Boffe e fare selezione; ma si renderà purtroppo tutto necessario. E non è detto che nel frattempo non arrivi qualche altra sorpresa...